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Zero Trust e cloud aziendale: come implementare questo approccio

Cos’è il modello Zero Trust e perché è il nuovo standard

Nel 2024, quasi il 70% delle violazioni aziendali ha avuto origine da accessi interni compromessi, spesso resi possibili da errori umani come l’utilizzo di credenziali deboli, smarrite o rubate attraverso attacchi di social engineering. Un dato che non sorprende più, considerando che i tradizionali sistemi di sicurezza basati sulla fiducia nella rete interna si sono rivelati obsoleti di fronte alle minacce moderne.

È qui che entra in gioco l’approccio Zero Trust: un’architettura di sicurezza che parte da un principio chiave semplice quanto rivoluzionario: “mai fidarsi, verificare sempre.” In un mondo dove i dipendenti lavorano da remoto, gli accessi avvengono da dispositivi eterogenei e i dati risiedono nel cloud, il modello Zero Trust è diventato lo standard per la sicurezza aziendale.

Zero Trust e cloud aziendale

Applicazione reale in ambienti ibridi e multi cloud

L’adozione del modello Zero Trust non è una semplice dichiarazione di intenti. Nelle infrastrutture cloud ibride e multicloud, questo approccio si traduce in pratiche concrete come:

 

  • Verifica dell’identità ad ogni accesso (dipendenti, fornitori, dispositivi);
  • Controllo continuo del contesto di accesso (localizzazione, orario, device);
  • Accesso minimo necessario a dati e sistemi, su base granulare;
  • Autenticazione multifattoriale e crittografia end-to-end;
  • Microsegmentazione della rete per bloccare il movimento laterale degli attacchi.

 

Ecco un esempio pratico: un IT manager di una PMI con sedi in tre città diverse può configurare l’accesso al CRM cloud in modo che sia consentito esclusivamente durante l’orario lavorativo, unicamente da dispositivi aziendali aggiornati e previa autenticazione multifattoriale, senza alcuna eccezione.

Best practice per PMI e corporate

Che tu sia una PMI in crescita o una corporate con ambienti complessi, il modello Zero Trust è scalabile. Ecco 5 best practice operative per implementarlo:

  1. Mappa utenti, ruoli e flussi critici;
  2. Implementa una Identity & Access Management (IAM) robusta;
  3. Segmenta le reti interne per isolare servizi e dati;
  4. Automatizza il monitoraggio dei comportamenti anomali;
  5. Forma il personale su cosa significa Zero Trust (non solo il reparto IT).

Attenzione: Zero Trust non è un prodotto da acquistare, è un approccio da costruire, con policy, tecnologia e cultura aziendale.

Strumenti Let's Co per supportare il modello

Implementare un approccio Zero Trust richiede strumenti giusti, integrazioni efficaci e visibilità completa. Let’s Co aiuta aziende come la tua a:

  • Controllare gli accessi alle comunicazioni cloud in tempo reale;
  • Integrare soluzioni di sicurezza IT;
  • Monitorare attività e anomalie con dashboard intuitive;
  • Applicare policy personalizzate per utenti, ruoli, sedi e dispositivi.

Non aspettare il prossimo incidente informatico, richiedi ora un assessment personalizzato dei tuoi sistemi aziendali.

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FAQ:

Zero Trust è un approccio alla sicurezza informatica basato sul principio “mai fidarsi, verificare sempre”. Presuppone che nessun utente, dispositivo o applicazione – sia interno che esterno alla rete aziendale – debba essere considerato attendibile a priori.

Sì, Zero Trust è scalabile e può essere adottato anche da piccole e medie imprese. L’importante è iniziare con policy chiare, strumenti flessibili e una formazione adeguata del personale.

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Zero trust e cloud aziendale: come implementare questo approccio PMI e in ambienti cloud ibridi o multicloud.

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